FALLI MENTALI Viatico per muoversi nei segni di Costantini 

Testo in catalogo per la mostra “Decoration of existence”, Bologna, Sesto Senso; Cesena

Libreria nero su bianco, 2000

Citazioni -

"Non avete visto nessuna immagine - soltanto una voce" (Deut. 4,12)

Non sempre occorrono ringhiere, fili o lessici per attraversare con lo sguardo le opere degli artisti. Alcuni ci si spalancano davanti, generosi ed ammiccanti. Non mi pare che questo sia il caso di Gianluca Costantini, che anche quando si mette alla prova con il fumetto ci costringe sempre alla verifica del nostro baule di citazioni, al rovistare nelle macerie della nostra memoria per ritrovare qualche brandello per non perderci la maliziosa ironia che attraversa tutta la sua produzione. A volte in questo senso ci prende anche in giro: manierizza il testo figurativo con titoli lunghissimi e che sembrano alludere ad altro, quando non esiste nessun altro, ma solo il rifare il verso a chi troppo vuole dire. In questa serie di opere le citazioni sono sicuramente un elemento persistente: trasversali alle opere (comete, pesci seminali, falli ora enormi ora icone del pensiero che si rincorrono nelle superfici), oppure che le attraversano semanticamente. Sembrano tutte unite da questa ricerca sull'origine: sia essa mistica o vitale, appare raggruppare questa serie di opere che dalla genesi traggono nutrimento e che ne fanno una ghirlanda modulare di sequenze in sé autosufficienti, ma che acquistano maggiore senso se lette insieme.

Stilemi

E’ già stato scritto di quest'artista che la calligrafia è una sua peculiarità distintiva. Si può aggiungere che il particolare diviene un modulo riconducibile a sequenze che possono, nella ripetizione e ricontestualizzazione, acquisire nuovo senso. Se fosse musicista, potrebbe essere un "bachiano" oppure, per rimanere nel contemporaneo, un elettronico puro. Il colore difficilmente si innesta sulla sua superficie: quando accade, rimane non colore, puro simbolo, senza sfumatura.

 

Paradisi e pornografie

Esiste una ricerca di assoluto nella simbologia di Costantini: potrebbe essere presa come stranezza in un età di nichilismi. Mi è venuto in aiuto un messianico nichilista, eretico della Qabbalah, di nome Wehle, il quale si chiedeva (e la risposta era affermativa) se il paradiso non avesse subito, con la cacciata dell'uomo, una perdita più grave di quella subita dall'uomo stesso. In questo senso, il nostro artista sembra dare la stessa risposta. Un messianico nichilista, che non riesce ad emanciparsi dalla simbologia con cui l'assoluto e la sua tradizione sono stati rappresentati, ma che con l'ironia in bianco e nero della sua mano acquista un sapore assolutamente laico e contemporaneo.

Le sue icone sono parti di una chiesa il cui sacerdote alberga nella mente e che incontra estasi nel viaggio mentale o falli-mentale, che dir si voglia (una sintesi la troviamo in Mental Traveler). La sua pornografia è di quelle che, come scrive Szymborska in una sua poesia, preferisce i frutti/dell'albero vietato della conoscenza.


Wislawa Szymborska, Un parere in merito alla pornografia, Milano 1997. Cito: Preferiscono i frutti /dell'albero vietato della conoscenza/alle natiche rosee dei rotocalchi/a tutta questa pornografia in definitiva ingenua. e poi ancora: nulla è sacro per quelli che pensano/Chiamare audacemente le cose per nome,/analisi spinte, sintesi impudiche/ caccia selvaggia e sregolata al fatto nudo,/palpeggiamento lascivo di temi scabrosi,/ fregola di opinioni - ecco quel che gli piace.