L'illustratrice bolognese in mostra a Ravenna di Elettra Stamboulis
Avrebbe voluto far la maestra, Marina Girardi: questo ha raccontato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna venerdì 12 aprile. E certo, la sua frizzante esperienza di didattica
attoriale – laboratoriale del disegno un po’ lascia intravedere l’anima pedagogica e accogliente dell’artista bellunese trapiantata a Bologna.
Raccontaci un po’ la storia di questo percorso di ricerca, come sei diventata artista, come ti mantieni... le stesse domande che gli studenti dell’Accademia ti hanno rivolto e che
preoccupano i molti che si affacciano al mondo “inutile” dell’arte...
«Il mio è stato un percorso un po’ anomalo. Dalle aule seriose del Liceo Classico sono poi planata al disegno, alla musica, alla pittura e al fumetto attraverso molti incontri e diverse
esperienze formative. Devo dire che un ruolo particolare ha avuto il workshop con Marjane Satrapi che voi di Mirada avevate organizzato nel 2003. Lì ho come puntualizzato che cosa volevo essere.
Ovviamente i buoni maestri della Scuola di Comics di Firenze, alla Nuova Eloisa di Bologna, alla Scuola Internazionale di Illustrazione di Sarmede (TV), infine al corso di Fumetto e
Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove mi sono diplomata nel 2009 hanno contribuito a darmi strumenti per tirare fuori quello che volevo».
Che cosa succede in una settimana da Marina? Come organizzi il tuo tempo e il tuo lavoro?
«Forse perché ho origini montanare, amo molto la natura e l’aria aperta. Un appuntamento quasi fisso è la pittura en plein air in via Oberdan a Bologna il sabato. Cavalletto, colori e pennelli ho
il mio pubblico semifisso che mi aspetta. Clienti inaspettati che comprano un quadro, dialoghi di critici improvvisati sul colore, interventi sul lavoro di commesse e studenti. Da ormai dieci
anni sanno che mi troveranno lì, molti tornano, altri passano e si incuriosiscono. Poi ci sono i laboratori in giro per l'Italia: fumetti in bici è nato a Bologna, ma si è spostato anche a
Venezia...»
Ti interrompo. Ma come si fa a fare fumetti in bici?
«È lo sguardo a un’altra velocità che conta. Ovunque ci sono storie e angoli che val la pena di raccontare, bisogna però rallentare e annusare. La bici può aiutare...»
I tuoi laboratori sono sempre pieni di sorprese. Come la chitarra, l’uso della drammatizzazione per disegnare...
«A me piace meravigliarmi e i bambini ci riescono sempre a riempirmi di stupore. Cerco quindi di usare anche io qualche strumento che mi permetta di connettermi a questa meraviglia...»
Non ti senti una pittrice fumettista un po’ naif? Come ti vedono in genere nel mondo dell’arte?
«Sinceramente non me lo chiedo. Cioè, la questione del mondo dell’arte. Ho visto la mostra Borderline al Mar e ho pensato che potrei essere un’autrice esposta... anche se per il momento non mi è
stata diagnosticata nessuna malattia mentale! Il naif invece mi piace come categoria: è qualcosa di popolare e comunicativo, che scende dal piedistallo. E in tutto quello che faccio, dal fumetto
alla pittura, uno dei miei obiettivi è togliere l'aura della lontanza e ristabilire una vicinanza con l’arte».
Chi è stato all'inaugurazione della mostra di disegni originali “Dalle tane” non potrà certo dimenticare quest'artista che ha disegnato a grandi e bambini sul volto o sulla mano una visione di
primavera, cantando. Magie della Maga Magira, come ama spesso chiamarsi.
La mostra “Dalle tane” è visitabile presso Galleria Mirada, in via Mazzini 83 a Ravenna fino al 5 maggio 2013 il mercoledì dalle 10 alle 13 e dal venerdì alla domenica dalle 15 alle 19 (altri
orari su appuntamento info@mirada.it).
Per maggiori informazioni sul lavoro di Marina Girardi http://www.magira.altervista.org/