Serenate delle zanzare: cosa dire di più realistico e ironico al contempo dell'estate romagnola? Ed è così che si intitola la rassegna estiva che si tiene ormai da cinque anni nella corte della
casa museo Marino Moretti a Cesenatico. Sembra sentire il dolce, ehm, fastidioso verso dell'insetto più molesto della nostra sabbiosa costa, eppure nell'ambiente ovattato e fedelmente protetto
della Casa museo sul canale leonardesco anche la zanzara sembra acquietarsi, essere meno molesta, addolcirsi in questo luogo che conserva le carte e gli oggetti del poeta e romanziere che disse
“Io non ho nulla da dire...” per poi cesellare parole e versi per diversi decenni.
Nato nel 1885, attraverso i primi 79 anni del secolo breve e fu un esempio di romagnolo inadempiente alle mode, discolo e non officiale. Figlio di una maestra, ovvero della prima classe colta
femminile, fu uno scolaro irrequieto, che decise di abbandonare gli studi per seguire la scuola di recitazione di Luigi Rasi a Firenze, abbandonando poi anche quella. Non si era peraltro
diplomato al ginnasio, e anche come attore risultò scadente: non lo era però nell'uso del lapis, che diventò la sua spada. Una spada che usò anche per firmare il manifesto degli intellettuali
antifascisti di Croce.
Ironico più che polemico, Moretti diventerà noto per la sua prosa e creerà scalpore per aver superato Una vita violenta di Pasolini con la sua raccolta di Novelle al premio Viareggio nel
primo dopoguerra: lui che aveva rifutato i premi fascisti, si troverà al centro di questa sterile disputa italiana.
Fu così lontano da queste discussioni, così vicino alla “quotidiana poeticità” di cui un segno lieve si può intravedere nella linda casa museo, che si può visitare solo, ahimé, con visita
guidata. Dico questo perché, malgrado la passione delle guide di questi spazi, piace ad alcuni essere nel silenzio della propria esperienza, soprattutto quando si tratta di case di poeti e
scrittori. Come successe con Hikmet e Joyce Lussu quando questa lo portò a visitare Roma e gli raccontava ogni cosa, per filo e per segno, e questo è di quello, e qui ci ha vissuto questo,
e alla fine il grande poeta turco sbottò: “Mi hai rovinato Roma! Non potrò più scrivere niente su Roma! Non riuscirò a vedere Roma se non attraverso i tuoi occhi”, così la precisa funzione
delle guide non richieste che raccontano in modo anche troppo preciso le abitudini del letterato Moretti, tendono a volte a togliere quell'aura di opportuno mistero, che invece non nuoce alle
case museo. Chi infatti ama questo tipo di visite spesso accosta l'orecchio, come fa lo strano professore Keating de L'attimo fuggente, ai libri, agli oggetti, sperando di sentire se non il carpe
diem oraziano, un qualche verso rivelatore che possa guidarci tra i bivi della vita, senza dimenticare che siamo “cibo per i vermi”.
E questo non appare blasfemo, parlando della casa Moretti, che ci raccontano che avesse proprio l'abitudine di conversare con sorella fine: “Nomina tranquillamente la morte (il che era ritenuto
villano e impudico dagli imbecilli intellettuali); si intrattiene affabilmente col becchino del suo paese; conversa ogni domenica col cappellano del cimitero e risponde alle formule per la
benedizione dell'acqua”, racconta Casnati. Non fu però mai lontano dalla vita e per quanto solitario e fuori dalle risse editoriali nostrane, scrisse anche il soggetto di un episodio di un film
di Blasetti, Tempi nostri.
Gli spazi d'altro canto sono rimasti proprio casalinghi, poco musealizzati, e quindi l'edificio verde che ospitò a lungo Marino vale sicuramente la pena, anche solo per rivedere una abitazione
ferma nel tempo: quel tempo che fu vera materia della sua poesia e della sua prosa, che fu genericamente generoso con lui, visto che visse per più di 90 anni, e con la sua casa che continua
ad essere un luogo in cui la poesia non solo si studia (è sede infatti anche di un prestigioso premio letterario), ma ancora si fa. Nel cortile, ovviamente con le zanzare.
Casa Moretti
Via Marino Moretti, 1
47042 Cesenatico FC – Italia
tel. 0547-79279
casamoretti@cesenatico.it (direzione)
infomusei@cesenatico.it (informazioni per visite guidate / gruppi)